MASSIMO PRIVIERO
IN NOME DEL ROCK D’AUTORE
MASSIMO PRIVIERO
IN NOME DEL ROCK D’AUTORE
DOMENICA 27 OTTOBRE AL BLUE NOTE DI MILANO
presenta il suo nuovo album “ALI DI LIBERTÀ”
Domenica 27 ottobre, MASSIMO PRIVIERO sarà in concerto al Blue Note di Milano (via Borsieri 37 – ore 21.00 – prezzo biglietto 20€/25€) per presentare per la prima volta live “Ali di libertà”, il suo nuovo album di inediti. Per l’occasione, “Ali di libertà” sarà disponibile con un’esclusiva versione in vinile (di prossima distribuzione) oltre che nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. Per info e acquisto biglietti www.bluenotemilano.com
Il rocker, che quest’anno festeggia i 25 anni di carriera artistica, si esibirà sul palco dello storico jazz club milanese, alternando momenti elettrici ad altri più intimisti e poetici e facendo risaltare la sua grande forza esistenziale ed emotiva.
«ALI DI LIBERTÀ è forse l’album più importante della mia vita artistica, che a novembre compie 25 anni. Il mio rock d’autore è il mio modo di stare al mondo. Per essere il più possibile, io stesso, le canzoni che scrivo – racconta il “menestrello di strada” – L’album traduce soprattutto il bisogno di forza, che cerca di diventare musica o poesia. Forza di vivere. Sia questa più condivisa o più introspettiva. Perché è di forza da cercare in noi stessi che abbiamo ogni giorno sempre più bisogno».
L’amore per il rock d’autore, il folk, il blues, unito a quello per la letteratura e la storia, hanno accompagnato Priviero fin dalle sue prime canzoni in cerca di quella fusione tra rock d’autore e poesia che trova piena conferma anche in questa sua ultima produzione, in felice equilibrio tra forza esistenziale, scrittura e grande emotività vocale.
Nato all’inizio degli anni ‘60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. La prima parte della sua vita si divide tra vagabondaggi europei da menestrello di strada, studi universitari e musicali (è per esempio laureato in Filosofia Politica) e lavori di varia natura. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo “San Valentino”. Nel 1990 esce “Nessuna resa mai”, un album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale. Pubblicato con successo anche in numerosi paesi europei, si avvale della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni anche sul fronte “sociale”, è per esempio l’artista italiano testimonial di “Sos Racisme”. Nel 1992 pubblica “Rock in Italia”, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente “Non mollare” e “Priviero”. Il viaggio prosegue in grande equilibrio tra le due anime dell’artista, quella più “rock d’autore” e quella più da “storyteller”. Nel 2000 esce “Poetika”, nel 2003 “Testimone” e nel 2006 “Dolce Resistenza”, album di grandi riscontri e di elevata forza artistica, poetica e vocale che si traduce in tour e concerti di grande impatto emozionale e che in qualche modo fa da spartiacque alla sua carriera. Un lavoro particolare sarà poi “Rock and Poems”, 2007, dove l’artista ribalta a suo modo grandi classici dei ’60 -’70: da Dylan a Waits, a Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia reincisa “Sulla strada”, pubblicata anche in Germania e in Austria. Nella primavera del 2010, esce il tanto atteso primo live ufficiale con DVD allegato intitolato “Rolling live”. L’album, oltre ad entrare nelle top delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà successive ristampe. Il titolo, neanche a dirlo, “Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”. In seguito, Massimo ha messo in scena e portato in tour gli spettacoli teatrali di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo e, successivamente, insieme al giornalista-scrittore Daniele Biacchessi e ai Gang, le “Storie dell’Altra Italia“. I riconoscimenti di critica e di pubblico gli hanno fatto conseguire in carriera svariati premi (come il “Lunezia” e l'”Enriquez”), nonostante l’artista si sia sempre tenuto lontano dall’inseguirli. Nel 2012 esce “Folkrock”, realizzato insieme al violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali del secondo novecento.