Dal 19 maggio, è proiettato in esclusiva al Cinema Mexico di Milano (via Savona, 57 – ingresso da €4,00 a €6,00) “MalediMiele”, il film sull’anoressia del regista milanese Marco Pozzi, presentato nel 2010 alla 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografic
Dal 19 maggio, è proiettato in esclusiva al Cinema Mexico di Milano (via Savona, 57 – ingresso da €4,00 a €6,00) “MalediMiele”, il film sull’anoressia del regista milanese Marco Pozzi, presentato nel 2010 alla 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Questi gli orari della programmazione settimanale al Cinema Mexico (www.cinemamexico.it): lunedì alle 16.00 e alle 17.50, dal martedì alla domenica (escluso il giovedì)alle 16.00, alle 17.50, alle 19.40 e alle 21.30.
Prodotto da 3per e distribuito da Movimento Film, “MALEDIMIELE” è dedicato alla patologia prima causa di morte tra i giovani, l’anoressia, e racconta la storia di Sara, un’adolescente che precipita nella malattia. Tra i protagonisti Gianmarco Tognazzi, Sonia Bergamasco, Isa Barzizza e Benedetta Gargari, quindicenne attrice emergente già protagonista di fiction TV di successo e dei film di Ferzan Ozpetek (“La Finestra di Fronte” e “Saturno Contro”).
«Sara ha quindici anni e un segreto: non mangia (quasi) più. Sara sembra un’adolescente qualsiasi, in realtà è una ragazza che vola. Vuole essere leggera, fino a sparire. Per non affrontare il peso “dell’età inquieta”. Per uscire dallo stallo. Sospesa tra il non più e il non ancora. È proprio l’inquietudine – afferma Marco Pozzi – che mi ha spinto a raccontare la storia di Sara, a guardare il mondo con i suoi occhi».
«Ho scelto di girare MALEDIMIELE a Milano – racconta il regista – anche perché Milano è una delle capitali della moda e la moda impone delle immagini che si fanno immaginario. Ma è sbagliato e dannoso legare l’anoressia solo alla moda. È una malattia che ci interroga da vicino. Tutti. È una protesta, il non volersi uniformare a ciò che il contesto sociale propone e impone. Alle difficoltà di comunicazione all’interno della famiglia borghese. Per questo è così difficile avvicinarsi all’anoressia, perché ci chiama in causa. Tutti».
«Il personaggio di Sara mi ha fatto crescere e mi ha tenuta lontana dalla malattia – racconta BENEDETTA GARGARI – Questo film deve aiutare le ragazze della mia età, e anche i loro genitori, a capire che è importante vivere bene con il proprio corpo e che non bisogna “giocare” con la dieta. Questo primo ruolo da protagonista è stato per me molto difficile a livello psicologico perché, per comunicare al meglio “l’essere malata”, ho dovuto creare una distanza tra me e il personaggio di Sara».
Nei titoli di coda del lungometraggio una breve opera artistica in animazione del 2005 dell’artista Valerio Berruti dal titolo “Golgota” rappresenta il perfetto contrappunto visivo al nucleo narrativo del film.