MASSIMO PRIVIERO
IN NOME DEL ROCK D’AUTORE
MASSIMO PRIVIERO
IN NOME DEL ROCK D’AUTORE
Festeggia i 25 ANNI DI CARRIERA ARTISTICA con
LA LIMITED EDITION IN VINILE di “ALI DI LIBERTÀ”
disponibile da martedì 12 novembre
ANNUNCIATE LE PRIME DATE DEL TOUR INVERNALE
Martedì 12 novembre, in occasione dei 25 anni di carriera artistica di MASSIMO PRIVIERO, esce in VINILE una limited edition del nuovo album “Ali di libertà” (distribuzione Self). Il packaging contiene anche il cd, già in distribuzione nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. Nel vinile è inclusa la bonus track “Bacio d’ addio” in versione elettrica e inedita.
Queste le prime date annunciate del tour invernale di “Ali di Libertà”: Il 19 novembre al Rock N Roll Club di Milano, il 21 novembre al Diavolo Rosso di Asti, il 6 dicembre al Teatro Ambra di Albenga (Savona), il 7 dicembre al Teatro Sociale di Bergamo, il 20 dicembre al Sacco&Vanzetti Club di Concordia Sagittaria (Venezia) e il 17 gennaio al Teatro Duse di Besozzo (Varese).
«ALI DI LIBERTÀ è forse l’album più importante della mia vita artistica, che a novembre compie 25 anni. Il mio rock d’autore è il mio modo di stare al mondo. Per essere il più possibile, io stesso, le canzoni che scrivo – racconta il “menestrello di strada” – L’album traduce soprattutto il bisogno di forza, che cerca di diventare musica o poesia. Forza di vivere. Sia questa più condivisa o più introspettiva. Perché è di forza da cercare in noi stessi che abbiamo ogni giorno sempre più bisogno».
L’amore per il rock d’autore, il folk, il blues, unito a quello per la letteratura e la storia, hanno accompagnato Priviero fin dalle sue prime canzoni in cerca di quella fusione tra rock d’autore e poesia che trova piena conferma anche in questa sua ultima produzione, in felice equilibrio tra forza esistenziale, scrittura e grande emotività vocale.
Nato all’inizio degli anni ‘60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. La prima parte della sua vita si divide tra vagabondaggi europei da menestrello di strada, studi universitari e musicali (è per esempio laureato in Filosofia Politica) e lavori di varia natura. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo “San Valentino”. Nel 1990 esce “Nessuna resa mai”, un album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale. Pubblicato con successo anche in numerosi paesi europei, si avvale della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni anche sul fronte “sociale”, è per esempio l’artista italiano testimonial di “Sos Racisme”. Nel 1992 pubblica “Rock in Italia”, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente “Non mollare” e “Priviero”. Il viaggio prosegue in grande equilibrio tra le due anime dell’artista, quella più “rock d’autore” e quella più da “storyteller”. Nel 2000 esce “Poetika”, nel 2003 “Testimone” e nel 2006 “Dolce Resistenza”, album di grandi riscontri e di elevata forza artistica, poetica e vocale che si traduce in tour e concerti di grande impatto emozionale e che in qualche modo fa da spartiacque alla sua carriera. Un lavoro particolare sarà poi “Rock and Poems”, 2007, dove l’artista ribalta a suo modo grandi classici dei ’60 -’70: da Dylan a Waits, a Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia reincisa “Sulla strada”, pubblicata anche in Germania e in Austria. Nella primavera del 2010, esce il tanto atteso primo live ufficiale con DVD allegato intitolato “Rolling live”. L’album, oltre ad entrare nelle top delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà successive ristampe. Il titolo, neanche a dirlo, “Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”. In seguito, Massimo ha messo in scena e portato in tour gli spettacoli teatrali di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo e, successivamente, insieme al giornalista-scrittore Daniele Biacchessi e ai Gang, le “Storie dell’Altra Italia“. I riconoscimenti di critica e di pubblico gli hanno fatto conseguire in carriera svariati premi (come il “Lunezia” e l'”Enriquez”), nonostante l’artista si sia sempre tenuto lontano dall’inseguirli. Nel 2012 esce “Folkrock”, realizzato insieme al violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali del secondo novecento.